29 novembre 2009

Wait a minute

"Quando i genitori mi chiedono di aiutarli a capire perché il bambino piange o fa i capricci, so che entrambi sono in ansia e desiderano che io faccia qualcosa immediatamente. Ma con loro grade sorpresa, dico sempre: “Fermi. Cerchiamo di capire cose sta succedendo”.
Per prima cosa faccio un passo indietro per poter osservare la situazione: i movimenti del piccolo (come muove le braccia e le gambe? Come piange?), l’atmosfera (che rumori ci sono nella stanza? Che temperatura?), i visi di mamma e papà (hanno l’aria nervosa, stanca, arrabbiata?).
Poi aspetto. Voi non vi intromettereste in una conversazione fra persone adulte senza sapere esattamente che cosa è stato detto, no? Stareste un attimo in silenzio per capire se è il momento giusto per intervenire.
Troppo spesso invece gli adulti tendono a buttarsi a capofitto: fanno versetti al bambino, lo cullano, gli tolgono il pannolino, gli fanno i versetti, lo scuotono,parlano a voce alta o troppo velocemente. Pensano che sia lui a richiederlo, ma non è così. In realtà vanno per la loro strada senza pensare e a volte, agendo sulla base del proprio disagio invece di rispondere ai bisogni del bambino, non fanno che aumentare le difficoltà."


Tratto da "Il linguaggio segreto dei neonati" di Tracy Hogg




Nessun commento:

Posta un commento

Lascia un segno del tuo passaggio: