
Per prima cosa faccio un passo indietro per poter osservare la situazione: i movimenti del piccolo (come muove le braccia e le gambe? Come piange?), l’atmosfera (che rumori ci sono nella stanza? Che temperatura?), i visi di mamma e papà (hanno l’aria nervosa, stanca, arrabbiata?).
Poi aspetto. Voi non vi intromettereste in una conversazione fra persone adulte senza sapere esattamente che cosa è stato detto, no? Stareste un attimo in silenzio per capire se è il momento giusto per intervenire.
Troppo spesso invece gli adulti tendono a buttarsi a capofitto: fanno versetti al bambino, lo cullano, gli tolgono il pannolino, gli fanno i versetti, lo scuotono,parlano a voce alta o troppo velocemente. Pensano che sia lui a richiederlo, ma non è così. In realtà vanno per la loro strada senza pensare e a volte, agendo sulla base del proprio disagio invece di rispondere ai bisogni del bambino, non fanno che aumentare le difficoltà."
Tratto da "Il linguaggio segreto dei neonati" di Tracy Hogg